La natura dell’Oasi 

Un ambiente selvaggio, ma armonioso

La Maremma è una terra ricca di storia e di civiltà, sin dai primi insediamenti degli Etruschi. Una terra dura, difficile, ostile, che l'uomo da sempre ha faticato ad addomesticare, riuscendo infine ad averne ragione, soprattutto a partire dalle prime grandi bonifiche cominciate nell'800 dai Granduchi Lorena di Toscana, poi completate nel '900.

Si contraddistingue per le numerose aree naturalistiche protette (quasi 40.000 ettari), che permettono di conoscere le realtà e le varietà faunistiche e botaniche, gli insetti e i fiori, la luce e i paesaggi di una terra capace di regalare grandi emozioni.

Le Oasi naturistiche non sono separate dal resto del territorio, sono simboli di un mondo unico, di una regione che vuole affermare un modello complessivo di vita e di rispetto degli equilibri naturali, nei tempi e nei ritmi segnati dallo scorrere delle stagioni.

L'Oasi San Felice si inserisce in questo mirabile contesto, nella fascia delle zone umide del litorale tirrenico, parte della pineta del Tombolo, zona di protezione della Riserva Naturale della Diaccia-Botrona, gestita dalla Provincia di Grosseto. È un'area di profonde suggestioni in bilico tra mare e terra, ricca di biodiversità, di bellezze paesaggistiche, di odori, di voci, di colori che si rincorrono al mutar delle stagioni, un pieno di sensazioni per una profonda e rivitalizzante esperienza della Natura, verrebbe da dire, come Dio l'ha fatta.

Possiamo distinguere quattro habitat diversi (cinque, se si considerasse anche la spiaggia libera, che appartiene al Demanio Marittimo), in parte completamente naturali, in parte forgiati dal lavoro secolare dell'uomo. L’Oasi San Felice si rivela un esempio parlante di come l'opera della natura e l'opera dell'uomo possano concorrere alla creazione di un ambiente di grande equilibrio e straordinaria bellezza.

La pineta mediterranea risale al lavoro d’impianto delle fustaie, iniziato quasi due secoli fa, ora divenuta l'imponente quinta verde dell'Oasi.

La fiumara, anch'essa opera del lavoro umano, costituisce un ambiente lacustre molto propizio alle specie di uccelli acquatici.

La tipica prateria di erbe e cespugli della duna le conferiscono quel caratteristico e affascinante aspetto selvaggio.

La fiumara, anch'essa opera del lavoro umano, costituisce un ambiente lacustre molto propizio alle specie di uccelli acquatici.
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